Libertabile: Libertà stabile e responsabile il segreto della Retention con le nuove generazioni

Sono una dannata vecchia Millenial, lo confesso.
Vorrei essere più Xennial o più Zoomer ma non ci riesco perché sono tra
quelle persone nel limbo tra queste due generazioni; con le aspettative di una scaletta in un mondo molto diverso da quello che era quando quella scaletta era
fattibile.

Business Growth Up

Noi siamo cresciuti nel paradosso delle scelte, dove ci sono pochi
doveri e molte possibilità.

L’altro giorno leggevo le differenze di percezioni valoriali tra le
due generazioni (X e Y), una cosa che mi è rimasta impressa è stata la
visione riguardo la libertà d’azione e l’autonomia.
La libertà d’azione per noi è fondamentale: non avere imposizioni, avere
libertà
d’espressione ed essere accolti. Nel contempo cerchiamo anche una
stabilità, quella del posto fisso, ma senza regole ferree di
orario, luogo di lavoro e di potere decisionale.

Molte persone quando vengono in studio da me, mi confessano di voler
lasciare il lavoro fisso per diventare liberi professionisti. Quindi
stiamo arrivando al punto di abbandonare l’idea di stabilità per
avvicinarci sempre di più a una sensazione di libertà.

Ma a quale costo?

Ogni persona ha la sua realtà, le sue possibilità e un suo pensiero,
ma quello che mi spaventa è il desiderio di una dualità poco facile da
far coesistere: una stabilità senza regole, una stabilità ma con
grande libertà a cui il mondo del lavoro si sta avvicinando da poco.

Penso che le aziende e i manager che capiranno la presenza di questo
bisogno
riusciranno a fare un’ottima retention con le nuove generazioni.

Senza imporre decisioni riguardo allo stile di vita in azienda, ma
dando molta libertà decisionale con degli obiettivi ben precisi.

Per fare questo dobbiamo abbandonare il senso del controllo, creare
una rete di fiducia forte e dare molta responsabilità.
Ci vuole coraggio per farlo.

Da dannata Millenial vi auguro come manager e aziende di riuscire a
lavorare su questi punti per offrire una stabilità senza oppressioni.

Sennò ci troveremo sul mercato troppe descrizioni su Linkedin di “CEO
di me stesso/a” con ragazzi che faticano a trovare una tranquillità e
un ruolo nel mondo del lavoro.

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