Ci troviamo in un momento storico e culturale non solo di crisi economica, ma anche di forte crisi emotiva.
Prima le regole erano chiare e i ruoli molto più lineari, definiti. Oggi viviamo in un mondo fluido dove
possiamo decidere quello che vogliamo essere e ci sembra che tutti i nostri desideri possano avverarsi con
poco impegno e in poco tempo. In realtà ciò comporta una gran confusione, ed è per questo che
l’insicurezza e il malessere sul lavoro stanno diventando sempre più frequenti.
Non ho risposte certe, ma posso aiutare le persone a vivere più serenamente il loro quotidiano lavorativo.
Campanelli d’allarme
Partiamo dai segnali, sì, perché ci sono dei veri e propri campanelli d’allarme che ci possono far capire che non stiamo bene a lavoro. Quando si vivono certe situazioni, come quelle elencate sottostante, sarebbe una buona idea rivolgersi ad un coach:
- mancanza di entusiasmo sul lavoro, senso di fatica costante e poca motivazione a raggiungere i propri obiettivi
- senso di rabbia verso colleghi o superiori
- livelli di stress elevati con ripercussioni emotive e fisiche
- quando hai la sensazione di lavorare tanto senza ottenere dei feedback positivi o raggiungere gli obiettivi prefissati
- quando sei a un bivio nella tua carriera e prima di prendere una decisione vuoi parlare con qualcuno per avere un supporto emotivo
- quando semplicemente vuoi crescere e sei curioso di scoprire tutte le tue potenzialità e talenti
- quando ti trovi in una fase di cambiamento e vuoi qualcuno che ti aiuti a creare la tua immagine su LinkedIn e un CV che esalti le tue qualità professionali in maniera inedita
Preconcetti sul Coaching
Ti sei rivisto in una delle situazioni sopra elencate? Ti sei sentito toccato a livello emotivo e vorresti intraprendere un percorso di coaching per migliorare? Andiamo a parlare di cosa un Coach dovrebbe fare e dei possibili preconcetti al riguardo.
Magari hai già provato libri di auto-aiuto, letto articoli e parlato con un collega ma non è bastato. Forse è l’occasione per rivolgersi ad un Coach, ma prima chiariamo alcuni punti sul coaching:
- un Coach non ti dovrebbe mai indicare la strada giusta o dire cosa fare, ma dovrebbe aiutarti a far emergere la tua decisione usando domande aperte
- un Coach gestisce il suo giudizio verso i clienti: non è parte del lavoro del Coach giudicare i clienti che abbiamo davanti
- il Coach non è un motivatore (fa anche quello, ma solo in parte)
- il Coaching non è una terapia psicologica
- non si può fare un percorso di Coaching solo grazie a un libro o ad un metodo specifico
Risultati?
Ora capiamo cosa potresti ottenere da un percorso di Coaching…
…quello che vuoi tu! Il Coach è un facilitatore e il percorso seguirà i tuoi bisogni e le tue necessità. Fondamentale quando si inizia un percorso, è la capacità di essere aperti e di mettersi in gioco, pronti a scoprire lati nuovi di sé stessi.
Se sei curios* e vuoi saperne di più, scrivimi e raccontami perché vorresti intraprendere un percorso di Coaching, così possiamo capire insieme se è il momento giusto e di che cosa hai bisogno.
Buon lavoro 😊
Kristina